martedì 22 marzo 2011

Pancia (R)evolution

Ho già parlato dell'attività fisica di Mia che utilizza una parte della mia pancia come palestra personale in cui allenarsi giornalmente nell'arte della ginnastica artistica, del balletto e dell'arrampicata. Il tutto per merito di uno specialissimo abbonamento di 9 mesi praticamente regalato da me e da papà tatuato.
Oltre a tutto questo movimento (che bimba tonica che avrò!), credo che Mia in questi quasi 6 mesi che è lì a galleggiare beatamente all'interno della mia pancia, si sia data anche all'arredamento della sua privatissima cameretta gestazionale.

Eccone qualche esempio:



La mia pancia a due mesi e mezzo (10 settimane di gravidanza):






Ecco Mia che ha appena montato una piccola culla in vimini in cui fare la nanna. 




La mia pancia a tre mesi e mezzo ( 14 settimane di gravidanza): 




Qui Mia ha issato la zanzariera.


La mia pancia a quattro mesi e mezzo (18 settimane di gravidanza):



Si nota chiaramente il posizionamento di una scrivania, di una comoda poltrona e di un piccolo divano che si trasforma all'occorrenza in un piccolo letto per ospitare eventuali amichetti/e.
Come ho fatto ad accorgermene?La taglia 38 mi ha clamorosamente abbandonato. Pure le mutande ora mi vanno strette e mi lasciano quell'antiestetico segnaccio sui fianchi!




La mia pancia a 5 mesi e tre quarti (23 settimane di gravidanza).




Nooooo Mia che fai? L'armadio a sei ante è un po' troppo! Al momento ti ho preso solo qualche tutina. 

A proposito di tutine: a quelle con le giraffine, le tartarughine e gli elefantini ho aggiunto un pagliaccetto con un tenerissimo panda disegnato sul petto.




Speriamo che Mia si fermi all'arredamento della sua cameretta!



Come sopravvivere alla gravidanza #06
Generalmente la pancia inizia a crescere tra il quarto e il quinto mese di gravidanza. Non spaventatevi se confrontando la pancia con altre donne gravide la vostra sarà più grande o più piccola. E' una questione di costituzione.
E per monitorare la crescita della pancia, misurate giornalmente il vostro giro vita: vedrete che cambiamenti da un giorno all'altro.

Oggi la mia circonferenza pancia misura 88 cm.

sabato 19 marzo 2011

Il linguaggio di Mia

Sono a 23 settimane + 1 e Mia ha già capito come funziona il piccolo mondo acquatico in cui è immersa e come è collegato con l'esterno. Così per comunicare con me e con papà tatuato si è inventata un linguaggio tutto suo fatto di calci e pugni.
Ovviamente ho notevoli difficoltà d'interpretazione, ma sono riuscita comunque a stilare una sorta di “Dizionario fetale del calcetto e del pugnetto” che al momento sembrerebbe abbastanza efficace. L'unico problema è che questo linguaggio si evolve giorno dopo giorno, esattamente come il cervello e il corpo di Mia.

Ecco al momento come si suddivide questo dizionario work in progress:

Un calcetto a sinistra significa:
Così sto un po' stretta. O cambi immediatamente posizione o ti torturo per le prossime 2 ore.”

Un pugnetto alla destra dell'ombelico:
Ho fame, sbrigati ad ingoiare qualcosa di decente”.

Raffica di pizzicotti:
Spegni la luce, sto dormendo”

Tiro del cordone ombelicale:
Alza il volume, please....questo pezzo che stai ascoltando mi piace tantissimo”.

Una capriola:
Ciao papà tatuato, guarda che razza di atleta sono diventata!”.

E sulle capriole mi soffermo un secondo. Perché quando dico capriole sto parlando, senza esagerare, di vere e proprie giravolte con doppio salto carpiato.
La sento perfettamente che appoggia le piccole manine sul pavimento della sua “cameretta gestazionale”, che preme con la testa sulla mia vescica e infine che appoggia la sua schiena ed il suo culetto sul fondo del mio utero. E poi, subito dopo, come una perfetta ginnasta, Mia si rialza immediatamente mettendosi in posizione eretta con le braccia tese verso l'alto, come a salutare una giuria olimpionica (questo è il momento in cui improvvisamente le pancia assume la tipica forma a punta).

Di quanti movimenti altamente dolorosi andrà a comporsi nei prossimi mesi il dizionario di Mia?

Temo che la mia pancia si riempirà di lividi.

Come sopravvivere alla gravidanza #05
Il primo movimento non si scorda mai. Generalmente si riesce a sentire tra la 20° e la 22° settimana di gravidanza. Non per tutte è così, varia da persona a persona. Io ho sentito Mia la prima volta alla 21° settimana.
All'inizio penserete che quello strano frssssss che sentite in pancia sia in realtà il liquido amniotico che si è magicamente trasformato in acqua frizzante. Poi dopo qualche giorno inizierete a distinguere i primi movimenti e la vostra felicità sarà a mille. Poi quando non riuscirete più a chiudere occhio a furia di calci e pugni nello stomaco la penserete un po' diversamente e, stremate e livide, vi iscriverete ad un corso di difesa personale interna. 

mercoledì 9 marzo 2011

Come al cinema

Fare l'ecografia morfologica è un po' come sedersi nella sala cinematografica più tecnologica che l'uomo abbia mai costruito e assistere alla prima mondiale del film più figo che il cinema abbia mai prodotto.
Tutto questo secondo il parere delle nonne ovviamente che già da mesi avevano prenotato il loro biglietto speciale per la visione rivelatrice.
Papà tatuato ed io abbiamo quindi dovuto, fra i mille sbattimenti, preparare un p.d.p. perfetto (n.b.: piano di produzione, una deviazione professionale che entrambi ci portiamo dietro ormai da anni) per il giorno tanto atteso.
Ore 8.30:
Papà tatuato mi lascia davanti all'ambulatorio per l'accettazione.
Ore 9.00
Papà tatuato raccatta le due future nonne in giro per Milano.
Ore 9.30
Papà tatuato lascia le future nonne davanti all'ambulatorio.
Ore 9.45
Papà tatuato trova parcheggio.
Ore 10.05
La morfologica della verità darà la notizia tanto attesa in mondo visione.

E' più o meno andata in questo modo, tranne che...

Tranne che alle 8.30 prendo il numero per l'accettazione. Mi guardo intorno e noto che stranamente c'è pochissima gente in coda agli sportelli. La sala d'aspetto è quasi deserta e il silenzio è disarmante. Generalmente la sala dell'accettazione è un ambiente caotico: non c'è mai posto per sedersi, le persone urlano maledicendo in ogni lingua i funzionari agli sportelli, c'è un brusio continuo, per terra è pieno di bigliettini numerati...

Oggi no. Calma piatta. Cerco allora di darmi delle valide motivazioni:

Sciopero dei mezzi?
No, oggi tutto funziona regolarmente.
Invasione aliena? Direi di no, non ho visto astronavi giganti sopra il Duomo.
Epidemia fulminante?
Assolutamente no, altrimenti me la sarei beccata immediatamente.
Non è che forse la città è invasa da zombies affamati?
Oddio! Potrebbe proprio essere così. E se invece del solito supermercato gli zombies decidono di attaccare l'ambulatorio in cui mi trovo ora, che faccio?

In cinque minuti faccio l'accettazione (nella mia mente il funzionario allo sportello mi aveva già sbranato il braccio) e mi muovo circospetta verso la sala d'attesa della stanza dell'ecografia. Anche qui non c'è anima viva e il silenzio quasi pietrifica.
Sono le 8.40.
Più di due ore all'appuntamento fissato per la morfo della verità! Poco male. Così riesco anche a finire un lavoro. Bingo!
Non faccio in tempo a togliermi il cappotto che esce una dottoressa altissima, magrissima e dall'aspetto severissimo che mi invita ad entrare nella stanza.

Timidamente le dico:

Il mio appuntamento è alle 10.05. Non posso entrare ora perché sta arrivando tutta la mia famiglia per assistere al grande evento. Hanno tutti già preso il biglietto!”

Lei severamente risponde:
Non sia mai! Può entrare massimo un persona.”

Io:
Aspetto comunque il mio turno, grazie”.

La dottoressa demon chiude la porta e io rimango sola nella stanzetta deserta.

Continuo a rimanere sola nella stanza, pensando a come dire alle nonne, senza farle infartare, che non potranno assistere all'evento del secolo.

Ore 9.45
Le nonne arrivano e a seguire arriva anche papà tatuato.

Penso:
Finalmente degli esseri umani intorno a me!

Do la terribile notizia alle nonne e tremo al pensiero del pericolo che corro lasciandole sole in sala d'aspetto....altro che zombies affamati.

Ore 10.00
Papà tatuato ed io entriamo nella stanza dell'ecografia.
La dottoressa prende tutte le misure del caso.


L'unica domanda che le facciamo ripetutamente è:
Cos'è? Cos'è? Allora cos'è? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina? Maschio o femmina?

Ma la morfo della verità non vuole rispondere alla nostra domanda....che palle!

Mancano pochi secondi alla fine dell'ecografia e la dottoressa Oracolo stremata dalla nostra insistenza, urla nevrotica:

E' FEMMINA!”

Papà tatuato ed io usciamo sorridenti e diamo la notizia alle nonne che fortunatamente non si sono scannate.

Nel frattempo l'ambulatorio è tornato alla sua normalità: le sale d'attesa sono piene di persone lamentose che aspettano il loro turno, c'è tanto casino e tutte le future mamme incinta intorno a noi, applaudono e sorridono alla bella notizia.

Ciao Mia!